NNORMAL Kjerag Brut: sì o no?

Introduzione

La nuova Kjerag Brut nasce dall’esperienza del modello Kjerag originale, migliorandola dove serviva: la trazione.
Se ti è capitato di usare Kjerag, avrai notato come i tasselli bassi siano un limite su terreno smosso, fuori sentiero o in condizioni tecniche. Ed è qui che entra in gioco Brut, con tasselli da 6,5 mm e una suola Vibram Megagrip Litebase: una delle più grippanti oggi sul mercato.

Pur condividendo la stessa tipologia di  intersuola di Kjerag, la Brut risulta più protettiva sotto il piede, grazie a 2mm in più di EVA morbida a contatto con il piede, ai tasselli più profondi che aggiungono sostanza e ad un rock plate più spesso che attutiscono l’impatto.

Altro aggiornamento importante: una nuova tomaia Matryx Micro – leggerissima, traspirante e sorprendentemente confortevole, pur restando minimalista. Nella costruzione c’è stata molta attenzione all’espulsione dell’acqua e la scarpa risulta fantastica in condizione bagnate, rimanendo sempre asciutta.


Pro:

  • Trazione al top

  • Leggerezza

  • Precisione

  • Miglior protezione rispetto a Kjerag

  • Tomaia che asciuga e drena rapidamente

Contro:

  • Non adatta per chi cerca massima protezione

  • Tomaia molto minimal: nessun comfort superfluo

  • In lunghi tratti su terreni duri si sentono un pò i tasselli sotto il piede.


Dati tecnici

  • Peso: 230g (UK 8,5)

  • Stack: 28mm tacco / 22mm avampiede → drop 6mm


Prime impressioni: fit e tomaia

NNormal Kjerag Brut ha mantenuto solo il nome e l’intersuola di Kjerag: tomaia e suola sono completamente nuove.

La nuova tomaia in Matryx Micro mesh è realizzata in filati poliammidici e kevlar rivestiti individualmente. È sottilissima ma indistruttibile, asciuga in fretta e, nonostante l’estrema leggerezza, offre un buon contenimento del piede che sembra più avvolto rispetto alla sensazione che offre Kjerag.

La protezione in punta è in TPU doppio strato – flessibile, ma sufficiente anche sul tecnico.
Le stringhe sono “a onde”, non si slacciano facilmente e avvolgono bene il mesopiede.
Il collarino e il contrafforte del tallone sono molto minimal, ma svolgono egregiamente il loro lavoro.

La linguetta in neoprene è idrofoba, traspirante e aderisce al piede tipo calza.


Intersuola e piattaforma

Stessa mescola EExpure EVA di Kjerag: supercritical, espansa con gas per essere più leggera e reattiva.
Sotto il piede è morbida ma stabile, flessibile ma protettiva.
Brut è leggerissima, ma ha una buona protezione,

Sotto l’intersuola troviamo anche un rockplate protettivo in TPU/nylon intrecciato, simile a quelli di Salomon.
Protegge bene dai sassi senza irrigidire la scarpa e ne beneficia il lavoro della suola che riesce a copiare bene il terreno.

⚠️ Non c’è soletta interna → si guadagna leggerezza, ma potrebbe essere un problema mettere un plantare personalizzato.


Suola

Il cuore del cambiamento: tasselli da 6,5 mm con mescola Vibram Megagrip Litebase.
Aggressivi, direzionali, profondi: rendono Brut molto più affidabile di Kjerag soprattutto su terreni smossi, ripidi e fangosi.

Su neve, fango, roccia bagnata o fondo inconsistente, il grip è eccellente.

Sui tratti duri si sentono un po’ i tasselli sotto il piede, ma non infastidiscono troppo grazie all’ampiezza della superficie di appoggio.


Conclusioni e consigli d’uso

È leggera, agile, precisa, divertente da correre. Secondo me, perfetta fino a distanze tipo 40/50K, soprattutto su terreni ripidi e tecnici.

Apprezzo molto la cura nei dettagli, la qualità dei materiali e la progettazione funzionale.
La nuova suola è la vera la differenza.

Non è ne meglio ne peggio, ma non è solo una Kjerag con i tasselli, è un’altra scarpa. 

Anche se nasce come scarpa da gara, la vedo bene anche come daily trainer leggero per chi ama correre veloce anche in allenamento.


Hai già provato Kjerag Brut o pensi di rimanere ancora fedele a Kjerag?
Passa in negozio a provarle o scrivici per saperne di più!